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Bilinguismo, quanto è importante nei primi anni di vita

bilinguismo

Bilinguismo sì, bilinguismo no. Esistono ancora dei preconcetti da parte di molti genitori sull’opportunità o meno di far frequentare ai propri figli una scuola bilingue.
Negli ultimi trent’anni la nostra società ha modificato radicalmente i suoi punti di riferimento e qualsiasi genitore sa quanto sia importante per il suo bambino ricevere un insegnamento bilingue fin dai primi anni di vita. Questo perché un domani possa, senza problemi, affrontare le sfide del lavoro, che ormai si giocano sempre più oltre i nostri confini. Molti di loro però si chiedono ancora quanto sia giusto insegnare a un bambino piccolo una nuova lingua straniera. In particolar modo ci si chiede: il bambino che parla un’altra lingua oltre l’italiano, raggiungerà la stessa competenza linguistica di un bambino monolingue?

Da piccoli l’apprendimento delle lingue è un processo naturale

È ormai riconosciuto da più fonti autorevoli che il bilinguismo non può che portare benefici ai bambini. In particolare, sulla domanda più frequente che oggi si pongono i genitori, i bambini bilingui raggiungono senza problemi lo stesso livello di competenza dei bambini monolingui, ma soprattutto lo raggiungono in entrambe le lingue. L’unico rallentamento accertato riguarda lo sviluppo linguistico nei primi anni di vita, che però viene generalmente recuperato prima dell’ingresso nel mondo della scuola.

Il bilinguismo porta benefici culturali, linguistici e cognitivi

Il bilinguismo rappresenta una ricchezza per i bambini in quanto permette loro di confrontarsi con due lingue e quindi con due culture diverse, imparando una maggiore tolleranza anche verso le altre culture. Sotto il profilo linguistico, i benefici sono relativi alla capacità maturata dal bambino di capire la struttura e il funzionamento delle lingue e quindi nell’analisi metalinguistica. Alcuni studi autorevoli hanno inoltre messo in evidenza che il bilinguismo porta effetti positivi anche sul livello d’attenzione dei bambini, che riescono rispetto ai coetanei monolingui ad avere una maggiore attenzione selettiva, riuscendo con più efficacia a selezionare le informazioni rilevanti, inibendo al tempo stesso quelle meno rilevanti.

Si è addirittura arrivati ad affermare, attraverso uno studio autorevole, che il bilinguismo ritardi l’insorgenza della demenza. Lo studio in questione ha provato che i pazienti bilingui hanno sviluppato demenza quattro-cinque anni più tardi rispetto a quelli monolingui. L’effetto bilingue in età di insorgenza della demenza è stato mostrato indipendentemente da altri potenziali fattori di confondimento come l’istruzione, il sesso o la professione.

Quando è bene iniziare a esporre il bambino alla seconda lingua?

La capacità di apprendimento di una seconda lingua da parte dei bambini comincia a decrescere verso i 6 anni fino ai 12 anni. Diversamente, il cervello dei bambini è particolarmente plastico nei primi mesi di vita. Per questo motivo è bene esporre i bambini a entrambe le lingue il prima possibile. E non ha quindi senso aspettare che una lingua si sia stabilizzata prima di esporli alla seconda. Ecco perché, oltre alla nostra scuola materna bilingue Gli Amici di Pooh… Crescono, anche il nostro asilo nido Gli Amici di Pooh è bilingue. E in entrambe le realtà adottiamo i migliori insegnamenti e metodi in funzione dell’età dei bimbi che le frequentano.

Corso di rinforzo della lingua inglese Jolly Phonics

In particolare, ci teniamo a segnalare in questo post l’imminente inizio, presso la nostra scuola materna bilingue Gli Amici di Pooh… Crescono, del “Corso di rinforzo della lingua inglese Jolly Phonics”, un sistema che permette di apprendere la lettura in inglese attraverso la fonetica, grazie ad un approcio multisensoriale, associando a ogni suono un movimento e una breve canzone.

Le nostre attività

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